Nella valle del Dragone sorsero in epoca medioevale numerose case-torri: si tratta di costruzioni destinate contemporaneamente ad essere abitazioni rurali, fortificazioni e torri di vedetta. La particolare conformazione di questi edifici è da ricondurre alla loro funzione di sorveglianza e difesa dei raccolti. Si tratta infatti di abitazioni alte in media tre o quattro piani, realizzate con pietre squadrate e con muri molto spessi, larghi quasi un metro. Si accedeva ai piani superiori mediante scale in legno e quella posta al primo piano poteva abitualmente essere ritirata nottetempo per impedire l’accesso ai piani superiori. Delle piccole finestrelle delimitate da “regge”, pietre debitamente squadrate, permettevano l’illuminazione (seppur scarsa) degli ambienti e una copertura di lastre di ardesia dette “piagne”, a quattro spioventi, dava loro un senso di solidità e sicurezza.
Le Case Torri di Vitriola
Numerose costruzioni di questo tipo sorsero a Vitriola e alcune di queste sono ancora ben visibili anche se le ingiurie del tempo le hanno ridotte in uno stato precario. Sono particolarmente suggestive la Torre dei Mucci, detta anche “Torre dei Vignaioli”, posta come vedetta al ponte che attraversa il fiume Dragone e la Torre di Ca’ Baroni, una costruzione robusta ed elegante per gli architravi e gli stipiti finemente elaborati. Quest’ultima ha subito di recente un importante intervento di restauro ed è oggi una delle meglio conservate. La Casa-Torre del Pignone è abbellita da un portone duecentesco e da pietre angolari di notevoli dimensioni che le donano un senso di raffinatezza e solidità. Le altre sono ora quasi completamente diroccate o inglobate in edifici più recenti: ricordiamo quelle di Dardagna, di Casa Bellucci, di Ca’ de Bongi e di Ca’ de Borlenghi.